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MOSTRA COLLETTIVA
2016. 16 -26 Novembre. Plus Arte Puls, Viale Mazzini 1, Roma |
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Adamo e la Nuvola
Adamo si sente spossato. Anche se il grosso del lavoro lo avevano fatto i suoi nuovi nipoti smanettoni picchiando come pianisti impazziti i tasti di quella buffa scatoletta nera, che gli hanno lasciato davanti, per infilarci dentro ore e ore di registrazioni dei suoi ricordi. « Mica facile - pensa - alla mia età, tirar fuori i ricordi. Peggio che radunare un gregge di pecore spaventato. Ne acchiappi due e tre se ne scappano via da un'altra parte».
La verità è che anche lui è spaventato. Per i suoi ricordi. E dai suoi ricordi. Hanno voglia a dirgli: «Ora, come ci hai chiesto, la tua memoria è in salvo». «Ma dove? "L'abbiamo messa al riparo su questa nuvola". E mi indicano un disegnetto buffo sullo schermo. Ma io, la forza dell'abitudine, guardo il cielo. E in cielo non vedo niente. Quella nuvola lì non la trovo».
Di nuvole però Adamo ne vede tante. Nonostante la nebbia. Nessuna che assomigli ai suoi racconti. «Ma neanche i miei racconti - pensa- assomigliano alle storie che narrano su di me, alle vignette e ai quadri che ci hanno fatto su. Io per esempio la Creazione non la ricordo. Credo, come è successo ai miei figli, di esser sbucato fuori urlante da una pancia di donna che urlava anche lei. Un primo uomo ci deve pure essere stato, ma non ero io. Almeno non ne ho memoria. Forse ero troppo sballottato dal mutare di forme che mi ha preceduto. Dai tanti Adami sconosciuti con cui convivo.In due primi uomini, in due prime volte invece mi riconosco. Quello dai cui sfregamenti è spuntato il fuoco. E quello che un giorno in una caverna ha acchiappato dalle braci un pezzo di carbone e strisciandolo su una roccia si è messo a disegnare.
E il Paradiso terrestre? Adamo non crede, non ricorda di esserci mai vissuto. Nella nube della memoria solo un regno di ombre. Eppure non sa spiegare perché ogni volta che pensa all'Eden gli vien sù un nodo alla gola. Ma se fosse come la racconta la Bibbia non capisce perché ne sia stato cacciato. Per aver mangiato una mela? Per aver fornicato con Eva? Per aver prestato ascolto al serpente? Ma il serpente, la mela ed Eva chi ce le ha messe lì? Il serpente l'ha assaggiato, ripassato allo spiedo, una volta: troppo grasso. La Mela era succosa, Eva anche meglio. Dicono che la vera posta in gioco fosse impadronirsi della conoscenza. Ma quale padre può impedire al figlio il diritto all'istruzione? E la conoscenza? Volatile e inafferrabile come il Tempo.
No, Adamo non si sente in colpa. Il vero peccato originario, quello da cui non riesce a liberarsi è un altro. E gli tornano dentro le immagini: la zuffa tra Caino e Abele. Abele morto in terra. Lui che caccia Caino. Lì ha davvero fallito. Come padre e dunque come uomo. E lì anche Dio, il nonno, avrebbe di che rimproverarsi. Che disperata confusione ha affidato alle nuvole. A quella Nuvola.
Squilla il telefono. «Lei è il signor Adamo? Ha un cellulare, una tv, un computer? Le offriamo un nuovo vantaggioso abbonamento tutto compreso.E in premio un andata e ritorno per un Paradiso fiscale a scelta. Panama, le Cayman, le Isole Vergini». Adamo abbassa la cornetta costernato. Ma a quelli chi glielo ha dato il numero fuori elenco su cui chiamarlo?
Danilo Maestosi
Adamo e la Nuvola
Adamo e la nuvola, progetto promosso e realizzato dall'Associazione Culturale in tempo, il cui titolo identifica anche il libro-catalogo e la mostra a cura di Ida Mitrano e Rita Pedonesi, è una densa metafora dell'attuale stato delle cose e nel contempo, un modo per suggerire nuove relazioni tra i cambiamenti che vedono da un lato l'Uomo e dall'altro gli sviluppi, sempre più invasivi, delle nuove tecnologie. Da qui il riferimento alla nuvola come cloud ma, al tempo stesso, come continuo metamorfico divenire delle cose, perdita del senso e di relazione con la realtà. La mostra si presenta da un lato come work in progress tra gli artisti dell'Associazione che condividono, pur nella diversità, per generazione e per percorso artistico, un comune sentire, un comune orientamento, di cui le loro opere sono espressione diretta e fortemente autentica, dall'altro si propone come dialogo aperto con altri artisti, non sulle ragioni momentanee, e troppo spesso casuali, di tante collettive che oggi si vedono, quanto invece sulla necessità dell'arte intesa come processo dell'essere e dell'opera come realtà viva di quell'essere, che è ben altra cosa da "tanto fare arte", e "tanto per fare", che connota il nostro tempo.
Cercare le connessioni tra un'opera e l'altra, tra un artista e l'altro, consente di cogliere sensibilità e affinità che, a prescindere dalle scelte del singolo, dai caratteri linguistici e tecnici della sua ricerca, restituiscono l'impegno di questa iniziativa e di questa collettività - non collettiva - di artisti.
Sulle problematiche attuali che riguardano non solo l'arte, in rapporto ai grandi mutamenti della nostra epoca, si è confrontata sin dall'inizio della sua costituzione l'Associazione in tempo, dalle cui riflessioni nascono questa mostra e il libro, dove scritti e opere, più voci, più punti di vista dialogano tra loro spaesati e diversi, facendo di questa condizione un'apertura verso il "nuovo". Tanto impegno, dunque, nell'affermare che la vera questione non è quella di produrre un'arte al passo con tecniche e linguaggi nuovi per sopravvivere ai mutamenti dell'epoca, quanto invece rifondare le ragioni dell'arte e la sua centralità sulla potenza "rivoluzionaria" dei processi creativi dell'essere, perché è là che si manifesta il "non conosciuto", input generativo della vita.
Nel libro, edito dalla Nemapress, che sarà presentato in occasione del finissage, esperti di varie discipline, dall'arte alla musica, ai linguaggi multimediali, e pittori, scultori, fotografi si interrogano su questi contenuti e sul senso stesso della vita e dell'arte. All'interno, oltre alla presentazione di Rita Pedonesi, Presidente dell'Associazione, sono raccolti i contributi di Ennio Calabria, Alberto Gianquinto, Roberto Gramiccia, Giulio Latini, Alessandro Sbordoni, Gabriele Simongini, le riflessioni di alcuni artisti partecipanti al work in progress, di Tiziana Caroselli, psicologa, Carla Mazzoni, gallerista, Angelo Sagnelli, poeta e il testo critico di Ida Mitrano, in riferimento al percorso intrapreso e alla mostra, con le immagini delle opere.
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ADAMO E LA NUVOLA di Danilo Maestosi |
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IL COLTELLO DI CAINO di Danilo Maestosi |
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DENTRO LA NUVOLA di Danilo Maestosi |
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